Introduzione
Benvenuti nel Manuale Digitale per l’Empowerment di DARE Project!
Vuoi saperne di più sul programma Erasmus+ e sugli scambi giovanili internazionali? O forse non hai mai pensato di poter partecipare a queste attività, perché non parli una lingua straniera o perché hai una disabilità?
Abbiamo progettato questo Manuale proprio per te, perché crediamo fermamente che chiunque possa e debba partecipare a uno scambio giovanile internazionale almeno una volta nella vita… Ma, ti avvisiamo ora, è difficile fermarsi una volta iniziato!

Nella seguente storia, “EUth in Action”, avrai occasione di conoscere diversi tipi di scambi internazionali, e ti renderai conto che partecipare non è per niente difficile!
Ma c’è di più!
Hai già partecipato a uno scambio giovanile internazionale inclusivo e credi che sia importante che sempre più persone vivano un’esperienza simile almeno una volta nella vita? Potresti diventare DARE Ambassador! Usa questo Manuale Digitale come strumento di supporto per raggiungere i tuoi obiettivi; il Modello di Supporto DARE ti mostrerà inoltre come usare la tua voce e le tue esperienze per motivare e sostenere altr* giovani che vogliano partecipare ai progetti di mobilità Erasmus+.
Buon divertimento!
Il progetto DARE: Disable the Barriers
Il Manuale Digitale per l’Empowerment è stato sviluppato come parte di DARE: Disable the Barriers; include risorse multimediali accessibili per soddisfare le esigenze di persone con e senza disabilità.
Gli obiettivi del Manuale Digitale e del Progetto DARE sono i seguenti:
- Promuovere il volontariato e aumentare il sostegno tra pari per giovani con disabilità visive, uditive e fisiche (PwHVPI).
- Aumentare il livello di partecipazione attiva di giovani PwHVHPI a livello locale e comunitario, promuovendo progetti di mobilità giovanile Erasmus+ e incoraggiando la loro partecipazione a scambi giovanili
Se ti interessano i temi dell’inclusione e del sostegno inclusivo a giovani con disabilità, consulta altre risorse sviluppate dal team del Progetto DARE.
EUth in Action

Verso la fine di maggio, una domenica, Oli e Efe si rilassano nel giardino di Oli.
Oli: Che piani hai per le vacanze estive? Qualche idea?
Efe: Ancora nulla, spero solo di non rimanere qui!
Oli: Per fortuna abbiamo ancora un po’ di tempo per trovare una soluzione.

Oli: Aspetta, non eri a Malta l’estate scorsa?
Efe: Non ricordarmelo! Il posto era fantastico ma ero in vacanza con i miei genitori, e ho passato tutto il tempo con loro e i loro amici. È stato super noioso. Se l’alternativa è andare in vacanza con i miei, allora preferisco rimanere qui!
Oli: Ti capisco, non sembra per niente divertente!
Efe: È stato terribile! Non ho fatto nulla di divertente e nemmeno incontrato persone nuove – stesso cibo, stesso gruppo, stesse attività per 15 giorni!

Billie arriva nel giardino di Oli.
Oli: Ciao Billie! Che fai?
Billie: Ciao! Stavo cercando Sam. Ho sentito che ha appena partecipato a uno scambio giovanile.
Oli: Ora che ci penso, non era a scuola la scorsa settimana.
Efe: Aspetta, che diavolo è uno scambio giovanile?

Billie: Non lo so di preciso. Mia madre ha parlato con sua madre e ha scoperto che è andata all’estero per una settimana o giù di lì, e ha incontrato un sacco di gente nuova da altri paesi. È stato super fico, a quanto pare!
Oli: Sembra divertente, ma un’intera settimana all’estero? Troppo costoso!
Billie: … ma non hai sentito la parte migliore! Mia madre ha detto che la maggior parte dei costi per questo scambio giovanile erano già coperti.

Efe: Sicuramente sarebbe una bella esperienza, ma come potrei comunicare con persone di altri paesi? Non parlo altre lingue.
Billie: Anche questo non è un problema. C’erano dei traduttori e hanno anche partecipato a dei giochi per imparare meglio altre lingue. La mamma di Sam ha detto che anche il suo inglese è migliorato.
Oli: Se ci vedessimo con Sam? Voglio sapere tutto di questa vacanz…-
Billie: Si chiama scambio giovanile, non vacanza! E sì, è un’ottima idea. Le mando subito un messaggio.

Later that day, in the main town square, the three friends meet up with Sam.
Oli: Ciao Sam! Abbiamo sentito che hai partecipato a uno scambio giovanile. Puoi dirci qualcosa di più?
Sam: È stato fantastico, ragazzi! In una settimana in Polonia ho conosciuto tante persone fantastiche. Alcune erano della nostra città, ma molte di loro erano di altri paesi. Ci siamo divertiti tanto e abbiamo imparato tante cose!
Efe: Imparare durante le vacanze? E questo lo chiami divertimento?
Sam: Giuro che non sembrava affatto di essere a scuola! È una metodologia chiamata educazione non formale.

Billie: Come hai fatto a scoprire dell’esistenza di questi scambi giovanili?
Sam: Ricordi quella conferenza a scuola con tutte quelle associazioni giovanili? Parlavano di partecipazione attiva e di impegno giovanile e hanno presentato alcune opportunità – tra cui la possibilità di andare a fare uno scambio giovanile all’estero.
Oli (sussurrando): Mi dispiace di essermelo perso, si vede che stavo dormendo durante questa conferenza…
Sam: Beh, ho contattato una di queste associazioni giovanili per capire se potessi partecipare – essendo io su una sedia a rotelle. Mi hanno detto che non era affatto un problema. Questo scambio era stato progettato per essere inclusivo, in modo che tutti potessero partecipare.

Efe: Ma non è stato costoso?
Sam: So che sembra troppo bello per essere vero, ma l'organizzazione ha pagato tutto - viaggio, alloggio, cibo... grazie a un programma dell'Unione Europea chiamato Erasmus+. Lo scambio è durato un’intera settimana!
Oli: E hai viaggiato senza nessuno che ti aiutasse?
Sam: No, in realtà ho ricevuto supporto dall’assistente che ha viaggiato con me e ha partecipato a tutte le attività per sostenermi in caso di bisogno. C'erano anche alcuni partecipanti sordi supportati da interpreti della lingua dei segni. E prima che tu lo chieda, anche i costi per l'assistente e i traduttori erano coperti dal programma Erasmus+.
Billie: Wow, sembra fantastico!

Efe: Sei ancora in contatto con questa associazione giovanile?
Sam: Sì! Finito lo scambio, ho iniziato a fare volontariato lì. In questo momento stiamo lavorando all’organizzazione di un altro scambio giovanile. Ospiteremo 30 giovani provenienti da 5 paesi diversi qui, nella nostra città, a settembre. Lo scambio riguarda la partecipazione attiva: vogliamo incoraggiare i giovani ad esprimere i loro bisogni e le loro opinioni e ad essere più impegnati all’interno delle loro comunità.
Oli: Sembra fantastico. Possiamo partecipare?
Sam: Certo, vi invierò le informazioni questa sera!

Quella stessa sera, dopo cena, Oli ed Efe decidono di cercare informazioni su Erasmus+.
Oli: Ci sono tantissime opportunità per i giovani di andare all’estero!
Efe: E noi non ne sapevamo nulla! Ci sono così tante possibilità interessanti.
Oli: Dobbiamo ringraziare Sam per averci parlato di questo scambio di giovani.
Efe: Guarda, ce n’è un altro chiamato Corpo Europeo di Solidarietà, dove puoi stare all’estero per diversi mesi e fare volontariato con varie organizzazioni locali… sembra fantastico! E fa sempre parte di Erasmus+.
Oli: Potremmo chiedere qualche informazione a Sam domani.

Il giorno dopo, a scuola.
Oli: Ehi Sam! Abbiamo passato tutta la serata a fare ricerche su Erasmus+ e abbiamo trovato tante cose interessanti! Abbiamo anche deciso di partecipare al tuo scambio giovanile a settembre.
Sam: Fantastico! C’è un info day la prossima settimana. Vi metterò in lista.
Efe: Oh, abbiamo anche letto del Corpo Europeo di Solidarietà Europeo. Stiamo pensando di fare volontariato per 3 mesi dopo la fine della scuola. In realtà abbiamo alcune domande da farti…
Sam: È fantastico ragazzi! Non so molto del Corpo Europeo di Solidarietà, ma ricordatevi di parlare con gli operatori giovanili dell’associazione la prossima settimana durante il nostro info day, loro avranno sicuramente tutte le informazioni che cercate sul programma!
Introduzione al Modello di Supporto DARE
Ti interessano argomenti come la diversità e l’inclusione? Ti piacerebbe sostenere altr* giovani a partecipare attivamente a progetti di mobilità internazionale per l’inclusione?
Il seguente modello può aiutarti a capire quali sono le fasi del processo di sostegno a giovani come te, e come organizzare le tue future attività di sostegno.
Per saperne di più sull’inclusione nel lavoro giovanile e sul sostegno inclusivo ai giovani, ti invitiamo a esplorare altre risorse sviluppate dal team del Progetto DARE.

DARE Ambassador: chi è e cosa fa
Come DARE Ambassador, puoi contribuire a cambiare la vita di molt* giovani.
Condividendo le tue esperienze con altre persone, le spingerai a partecipare ad attività giovanili locali e internazionali: il loro coinvolgimento può avere un impatto significativo sulla loro vita, sulle loro capacità e sul loro atteggiamento nei confronti del presente e del futuro. Sottolineando l’importanza dell’impegno e della partecipazione attiva, darai a coetanei e coetanee la possibilità di acquisire il controllo della propria vita, e grazie a te potranno sviluppare nuovi interessi o migliorare la propria capacità di agire su questioni e argomenti che loro stess* definiscono importanti.
E soprattutto, diventerai anche un Inclusion Ambassador! Molt* giovani sono purtroppo esclusi a causa della loro disabilità. Promuovere attività inclusive e accessibili e motivare chi si sente esclus* o non accolt* nelle mobilitazioni giovanili all’estero è una parte essenziale dell’essere un DARE Ambassador.
Buon divertimento!

Il Modello di Supporto DARE
Il seguente Modello di Supporto DARE ti mostrerà come potete raggiungere il maggior numero possibile di coetane* e come supportarl*; include anche alcuni esempi su come rendere le attività giovanili più inclusive e accessibili a tutti; il modello presenta cinque diverse fasi, in base all’atteggiamento e al background di chi volete coinvolgere. È importante adattare il tuo ruolo alle esigenze e alla situazione individuale di ciascuna persona con cui instaurerai un rapporto.
Stage 1

Situazione: Coetane* non consapevoli delle loro possibilità. Non pensano all’impegno attivo o alla partecipazione ad attività giovanili e/o non vedono i benefici che queste possano portare alla loro vita.
Cosa puoi fare:
- Condividi con loro le tue esperienze passate in attività giovanili (locali e/o internazionali);
- Partecipa attivamente alle attività di un club giovanile locale o di un’organizzazione giovanile, e invita altr* a fare lo stesso;
- Condividi le tue idee ed esperienze con le organizzazioni giovanili locali per ispirare attività giovanili nazionali e internazionali accessibili e inclusive;
- Invita associazioni giovanili locali a organizzare eventi nella tua scuola, nei club giovanili locali, ecc. e mettiti in contatto con coetane* con esperienze simili per coinvolgere il maggior numero possibile di giovani;
Quando parli della tua esperienza, ricordati di:
- utilizzare immagini e video;
- promuovere il tema dell’inclusione;
- mostrare dove e come si possa fare la differenza, anche essendo giovani;
- spiegare giochi, metodi e caratteristiche dell’educazione non formale. Spesso sono molto convincenti!
Stage 2

Situazione: Coetane* stanno pensando a un cambiamento nella loro vita. Vogliono essere più “impegnat*”, ma non sanno come. Possono sentirsi ancora insicur* riguardo alla loro motivazione e all’effettiva necessità di cambiare la loro situazione e le loro abitudini.
Cosa puoi fare:
- Spiega come la partecipazione alle attività giovanili locali o internazionali ha avuto un impatto sulla tua vita: cos’hai imparato? Quali competenze hai acquisito o migliorato?
- Rifletti con loro sulle loro esigenze (cosa vogliono imparare, o dubbi sull’accessibilità e sull’inclusione delle attività) e dove e come vorrebbero essere coinvolt* (a livello locale? A livello internazionale?); aiutal* a cercare opportunità. Chiedi agli operatori giovanili di sostenerti, in caso ne avessi bisogno
- Esplora le aree in cui stanno incontrando difficoltà e incertezze e cerca di mostrare loro come queste lacune possano essere colmate partecipando alle attività giovanili. Cercate insieme delle soluzioni e condividete esempi positivi basati sulle vostre rispettive esperienze
Stage 3

Situazione: Coetane* pront* ad agire. Credono che la partecipazione alle attività giovanili possa migliorare la loro vita e cambiare le loro abitudini. Vogliono assumersi la responsabilità delle loro azioni.
Cosa puoi fare:
- Promuovere attivamente Erasmus+ e le attività giovanili condividendo informazioni sui diversi programmi, i contatti degli organizzatori, i siti web informativi e i bandi di progetto sia individualmente che collettivamente, sui social media o durante eventi locali;
- Iniziare a lavorare con altr* giovani per affrontare le barriere e le incertezze reali o percepite (più comunemente, le barriere linguistiche e i problemi di accessibilità); incoraggiatel* a superare le barriere parlando di come l* sosterrete durante l’attività e condividendo link e siti web dove potranno ricercare informazioni per conto proprio;
- Iniziare a lavorare per progettare un ambiente di apprendimento/ volontariato inclusivo. È importante sapere che anche se due persone hanno lo stesso tipo di disabilità, le loro esigenze potrebbero essere diverse;
- Nel caso in cui abbiano espresso il desiderio di andare all’estero, sostienil* quando avranno bisogno di condividere le loro esigenze con gli organizzatori dell’attività e/o chiedere all’organizzazione ospitante di fornire informazioni sull’accessibilità.
Stage 4

Situazione: Sempre più coetane* iniziano a partecipare ad attività locali e/o internazionali. Riconoscono che la loro partecipazione attiva può avere un impatto significativo sulla loro vita. Sono all’inizio di un prezioso processo di apprendimento.
Cosa puoi fare:
- Chiedi alla tua associazione giovanile di organizzare attività a breve, medio e lungo termine, come, ad esempio, scambi internazionali inclusivi di giovani, volontariato, stage con organizzazioni locali o nell’ambito di programmi internazionali.
- Pensa a te stess* come mentore e continua a sostenere altr* giovani, sia partecipando all’attività con loro, sia coordinandola da casa.
- Ricorda che possono sorgere nuovi bisogni o dubbi una volta iniziata l’attività giovanile: è importante ascoltare e aiutare attivamente nella ricerca di soluzioni a questi nuovi problemi.
- Continua a sensibilizzare gli organizzatori sull’importanza del rispetto delle esigenze individuali, in modo che nessuno possa sentirsi escluso. L’inclusione non deve essere data per scontata.
- Invita tutt* a riflettere sulle loro esperienze durante o dopo la loro partecipazione alla mobilità o attività. Le loro opinioni sono fondamentali, poiché possono darti una visione essenziale di ciò che è mancato e di ciò che si può fare per migliorare l’accessibilità nelle future attività giovanili.
Stage 5

Situazione: Coetane* ormai pronti ad andare avanti in modo indipendente e ad assumersi la responsabilità delle loro azioni. Alcuni potrebbero già essere impegnati in attività giovanili a lungo termine e promuovono attivamente la necessità di approcci più inclusivi nel lavoro con i giovani.
Cosa puoi fare:
- Continua ad essere presente e a offrire il tuo supporto per evitare ricadute nelle fasi precedenti.
- Continua a promuovere opportunità di volontariato, sia a livello locale che all’estero.
- Apprezza il cambiamento nel comportamento e comunica quanto sei fier* dei loro miglioramenti. È uno strumento importante per la motivazione e per spronare il loro ulteriore impegno.
- Offri seminari sull’educazione inclusiva, sulla partecipazione attiva e altri argomenti correlati.
- Invita tutt* a parlare dell’inclusione non solo con famiglie e conoscenti, ma anche con le loro comunità e le autorità locali.
- Coinvolgil* nell’organizzazione di eventi di inclusione per i giovani o altre attività.
- Infine, motival* a diventare DARE Ambassadors e a sensibilizzare l’opinione pubblica verso le attività per l’inclusione di giovani con disabilità.
Ultimo ma non meno importante – i nostri consigli per te, DARE Ambassador!
Diventando un DARE Ambassador, ti stai assumendo un compito difficile e una responsabilità importante che riguarda il benessere di tutt*. Ancora oggi, molti giovani “rimangono indietro”: giovani disabili e svantaggiat* sono spesso dimenticat* e non si sentono benvenut* a partecipare a molte attività. Inoltre, chi organizza attività giovanili raramente si rende conto di avere il potere di cambiare le proprie attività per renderle più inclusive e diversificate. Il fatto che tu voglia provare a cambiare questa situazione è molto apprezzato!

È comunque essenziale prendersi cura di sé! Non sempre riuscirai a convincere tutti; a volte, le persone hanno bisogno di più tempo: non arrabbiarti. È bene essere consapevole delle tue possibilità e anche dei tuoi limiti, e cerca di mantenere sempre un atteggiamento positivo!
E ricorda: la tua voce ha il potere di cambiare le cose!
Un’ultima cosa!
Il Manuale Digitale per l’Empowerment è stato concepito con l’idea di fornire informazioni utili sulle opportunità di mobilità transnazionale per giovani. Ci auguriamo che tu lo riconosca come un’importante fonte di informazioni e che lo utilizzerai ogni volta che ne avrai bisogno.
Chi lavora nel settore giovanile potrebbe vederlo come uno strumento per garantire la partecipazione di giovani disabili ai programmi di mobilità Erasmus+.
Crediamo inoltre che il Manuale possa servire come strumento accessibile, illustrativo e facile da capire per promuovere il programma Erasmus+ e, in particolare, il supporto aggiuntivo che offre a giovani con disabilità visive, uditive e fisiche per sostenere e assicurare la loro partecipazione alle mobilità transnazionali.
Ti invitiamo a utilizzare, condividere e diffondere con passione questo prodotto, per promuovere il volontariato e la partecipazione attiva giovanile, per aumentare il sostegno tra giovani di paesi e background differenti e per aumentare il numero di giovani con disabilità che partecipano ai progetti di mobilità giovanile Erasmus+.
Il team di DARE ti ringrazia per il sostegno e la collaborazione.

Disegni di Agnieszka Halama, https://centrumhalama.pl/

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